42 ANNI SENZA RINO. OMAGGIO A RINO GAETANO.

Di Antonella Pederiva

Rino Gaetano cantava la vita, con le sue sfaccettature, con le sue amarezze, con le sue contraddizioni, ma non lo faceva con le modalità del tempo, lo faceva con il sorriso e con l’ironia. Le sue canzoni, apparentemente senza senso, nascondevano grandi verità, mettevano a nudo uomini e realtà, denunciavano ingiustizie e prevaricazioni, andavano oltre. Il grande genio non segue mai le mode ed i momenti, il grande genio è unico, irripetibile, inimitabile. Nessuno mai ha più provato ad essere Rino Gaetano, dopo quel fatidico scontro in via Nomentana, la sua strada, la strada che aveva percorso migliaia di volte, prima che con l’auto, a piedi, o per andare a prendere l’autobus, quell’autobus che avrebbe tante volte cantato nelle sue creazioni e che lo portava, nei primi tempi, negli studi della It, la sua prima casa discografica, dove, quando era troppo tardi per tornare, si fermava su un divano a dormire. Era di semplici origini, Rino, i suoi genitori erano portieri e ne andava fiero, era dalle sue origini e dal suo vissuto che aveva imparato l’umiltà e la comprensione verso chi non aveva voce. E Rino Gaetano fu voce, proprio lui, con quell’aria scanzonata che si portava dietro, con quel sorriso timido e irriverente, schietto, aperto, sincero. Nei suoi occhi brillava la fiammella del talento e della consapevolezza, c’era tutto l’amore che aveva per la vita e per ciò che faceva, c’era l’amore verso i più deboli e verso la gente. Rino Gaetano aveva la profondità leggera del vento del sud, ballava sulle note con il suo tono inconfondibile (e pensare che, dopo l’esclusione dal coro in cui voleva cantare da giovanissimo, credeva di essere stonato), ricamava melodie come solo i grandi possono fare, sull’orlo di un tovagliolo, seduto con gli amici ad un tavolo di una trattoria. Poeta libero e anarchico, non risparmiava nessuno. Sulla scia degli antichi cantastorie, toccava temi scottanti con briosità e freschezza, giocando sapientemente con le parole. Il mondo della musica ha perso tanto quel 2 giugno 1981, ma Rino Gaetano vive nelle sue canzoni e attraverso la Rino Gaetano Band, il tributo ufficiale, nato nel 1999 per volontà di Anna Gaetano e portato avanti dal figlio Alessandro (voce e chitarra) assieme a Ivan Almadori (voce e chitarra), Fabio Fraschini (basso), Marco Rovinelli (batteria), Michele Amadori (tastiere e cori), Alberto Lombardi (chitarra elettrica e cori). Negli oltre vent’anni di attività, la band ha calcato i palchi d’Italia, portando avanti la memoria di Rino e facendolo conoscere al pubblico contemporaneo.