BUON COMPLEANNO, ADRIANO!

Di Antonella Pederiva

Adriano Celentano / foto web

Come descrivere il mio rapporto con la musica di Adriano? Beh, io direi, con la parola “amore”. Io sono, da sempre, innamorata di Adriano, di quel suo sorriso sghembo e della sua straordinaria originalità, di quel suo modo scanzonato di porsi, della sua timidezza mascherata dalla sfacciataggine, del suo coraggio, perché no, di dire sempre la sua. Di Adriano Celentano ce n’è uno solo. “E grazie!” , direte voi, “di nessuno ce n’è due!” Eh certo! Ma Adriano è mito, è rivoluzione, Adriano è storia! Da quell’ormai lontano 1959 e dal grande successo riscosso con il brano “Il tuo bacio è come un rock”, con cui vinse il Festival della Canzone di Ancona, Celentano non ha mai smesso di fare parlare di sé, non hai mai smesso di creare musica. A Sanremo, edizione 1961, vince con “24mila baci”, e non si ferma più, ogni sua canzone è un successo, “Il ragazzo della via Gluck”, “L’albero di 30 piani”, “Tre passi avanti”, “Pregherò”, “Chi non lavora non fa l’amore”, “La coppia più bella del mondo”, “Una carezza in un pugno”, “Storia d’amore”, “Si è spento il sole” e la iconica “Azzurro”. Ma anche “Soli”, “Non succederà più”, una delle tante in coppia con la moglie, Claudia Mori, “Il tempo se ne va” , bellissima dedica alla figlia, che abbiamo fatta nostra, che, sicuramente, ho sentito mia nel periodo adolescenziale di mia figlia, “Yuppi du” e “Prisencolinensinainciusol”, e poi “I miei americani”,”Il re degli ignoranti” e le più recenti “L’emozione non ha voce”, la meravigliosa, fantastica, e, chi più ne ha più ne metta, “L’arcobaleno”. E poi i duetti con Mina, ” Amami, amami”, “Acqua e sale”, ” A un passo da te”… Una lista lunghissima di canzoni che hanno attraversato il tempo, che non lo hanno scalfito, che ci hanno fatto comprendere la bravura di questo artista dalla voce unica, inimitabile, anche se in tanti lo hanno imitato. Un uomo che ha saputo imporsi anche come attore, come conduttore televisivo, certo forse non all’altezza del musicista immenso che è.

E allora, tanti auguri, Adriano, per i tuoi 85 anni non vani, pieni, strabordanti talento. Grazie per le impronte marmoree che hai lasciato nell’arte, ma anche nella mia vita, che alle tue canzoni associa momenti, avvenimenti, ricordi. Grazie, Molleggiato, grazie Adriano, d’esistere.