EZIO BOSSO. BUON COMPLEANNO, MAESTRO!

Di Antonella Pederiva

“Se c’è una cosa che ci insegna la musica è che, nel momento in cui ascolto, non ho più paura” (Ezio Bosso).

Ti ascolto. Nel giorno del tuo 53esimo compleanno, ancora ti ascolto. Come ti ascoltavo prima del giorno in cui hai intrapreso il tuo viaggio non terreno. Ti ascolto.

Perché ci sei. Hai solo svoltato l’angolo di questa nostra dimensione, incontro a quell’orizzonte che sembra sempre lontano finché lo guardi. Chilometri e chilometri che d’improvviso si fanno metri, centimetri. E sei lì. E non te lo aspettavi di arrivare così presto. Ed entri dentro l’orizzonte E sei tu l’orizzonte. Non so cosa tu veda da quell’orizzonte. Se tu ti volga verso il tuo passato, sorridendo di ciò che eri stato e rivolgendo un compassionevole sguardo verso chi è rimasto, a chi ancora si strugge in fatui desideri e evanescenti materialità. Tu ormai sei oltre. Oltre ogni miseria umana, oltre ogni meschinità. C’è chi FA musica. E sono tanti. E c’è chi È musica. E sono pochi. Tu lo sei. La musica non può morire.