GIORNO DELLA BEFANA, GIORNO DI RICORDI

Di Antonella Pederiva

Ci sono immagini che restano nel cuore, qualsiasi sia la condizione sociale, in qualsiasi tempo. Evocazioni. Ciò che fotografano gli occhi di un bambino sono fotogrammi che resteranno impressi per sempre nell’Uomo che sarà. Questa di Pascoli ritengo sia una delle più belle poesie che siano state mai scritte sulla Befana. Il poeta va oltre la retorica e volge lo sguardo sulla vita e sul mondo.

LA BEFANA di GIOVANNI PASCOLI

Viene viene la Befana<br>vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
uno stropiccìo leggiero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
Guarda e guarda… ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra
E che c’è nel casolare?
Guarda e guarda…tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! Tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
Oh! quei tre zoccoli in fila…
veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.