Di Antonella Pederiva

Il 25 aprile è giornata di unità nazionale, apartitica, come apartitica fu la Resistenza. Un solo nemico da combattere, il fascismo, da una parte, tantissime fazioni, anche diametralmente opposte, dall’altra; comunisti, azionisti, socialisti, democristiani, anarchici, repubblicani, monarchici, liberali, in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), altri in formazioni autonome, tutti sotto un’unica bandiera, quella della libertà e della pace. È per non dimenticare, che ogni anno si celebra questa ricorrenza, per ricordare quel 25 aprile 1945, quando Sandro Pertini, futuro Presidente della Repubblica Italiana, partigiano, diramò l’appello di insurrezione della città di Milano, sede del comando partigiano dell’Alta Italia, culmine della fase militare della Resistenza e avvio di una fase che porterà dapprima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione. Dal discorso di Mario Scelba, presidente del Consiglio al 25 aprile 1955: «Se ricordiamo le tragiche vicende della più recente storia d’Italia non è per rinfocolare odi o riaprire ferite, coltivare la divisione, ma perché vano sarebbe il ricordo dei morti e la celebrazione dei sacrifici sofferti se non ne intendessimo il significato più genuino ed il valore immanente, se gli italiani non avessero a trar profitto dagli insegnamenti delle loro comuni esperienze, e, tra gli italiani, i giovani sopra tutto, a cui è servato l’avvenire della Patria.» Per non dimenticare, anche in quest’anno 2025, sono state tantissime le manifestazioni. A Bonelle, operoso paese alle porte di Pistoia, la giornata è stata ricca di emozioni ed è iniziata con la consueta “Maratonina del Partigiano“, storico e originale evento sportivo, giunto alla sua 49esima edizione, organizzato dal Circolo Arci di Bonelle con il patrocinio dell’Anpi; 350 podisti su un tracciato di 13 km che si è snodato tra Bonelle, Ramini, San Pantaleo, fino al comune di Serravalle e ritorno; primo arrivato, Domenico Passuello della Sempredicorsa Asd; prima arrivata delle donne, Mihaela Robu della Silvano Fedi. Come da programma, dopo la Maratonina, il pranzo sociale, con la partecipazione anche di una rappresentanza dell’associazione Emergency, che ha esposto un cartellone con la scritta “Questo circolo ripudia la guerra”, in piena coerenza con i valori decennali del Circolo, uguaglianza, giustizia e pace. Un messaggio semplice ma potente, prezioso in questi confusi tempi di disorientamento ideologico. Alle 16, poi, nella piazza a lei dedicata a Bonelle 80, si è svolta la commemorazione della partigiana Modesta Rossi, giovane madre di cinque figli, barbaramente assassinata a colpi di pugnale e data alle fiamme insieme al figlioletto di appena tredici mesi. A seguire, la commemorazione dei partigiani Silvano Fedi e Giuseppe Giulietti, trucidati dai fascisti nel 1944, in località Montechiaro a Vinacciano, dove si trova il monumento alla loro memoria e dove hanno preso la parola, per raccontare quei tragici fatti, Carlo Bonacchi, presidente Anpi sezione Bonelle, Nicola Giudice del circolo Arci, e Renzo Corsini, ex partigiano classe 1936, figura storica dell’Anpi Pistoia. A conclusione, una merenda offerta dalla sezione Soci Coop Pistoia e dal circolo Arci Bugiani. “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’Umanità? A che serve la memoria? Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, scriveva Primo Levi. Parole che portano riflessione, che intendono scuotere le coscienze, in questo tempo, così buio per l’Umanità. Oggi come ieri, diventa essenziale per il futuro nostro e delle nostre generazioni, coltivare il pensiero critico, informarsi, leggere, andare oltre la retorica e le apparenze. Lo esige la Storia, lo esige la Memoria, lo esigono le vittime innocenti del passato, quel passato che può ritornare, prepotentemente, presente, senza la nostra volontà di Uomini al servizio degli ideali che lo hanno sconfitto e sepolto… Dai discorsi di Sandro Pertini, antifascista, partigiano, membro della commissione per la Costituzione (19 luglio 1946 – 25 luglio 1946), settimo presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985: «Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame» «L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire».