HALLOWEEN, I CELTI E LE ZUCCHE

Di Antonella Pederiva

Sfatiamo qualche mito! Le origini di Halloween non sono americane ma celtiche, irlandesi. E questa festa aveva un significato fantastico. Il passaggio dall’estate all’inverno e l’unione spirituale tra corpi e anime. Per i Celti, infatti, l’anno nuovo non cominciava il 1° gennaio come per noi oggi, bensì il 1° novembre, quando aveva termine il periodo del caldo e ci si preparava ad affrontare le rigide temperature invernali restando, la maggior parte del tempo, in casa. Questa transizione veniva celebrata con lunghi festeggiamenti, lo Samhain (pronunciato sow-in), che, dalla derivazione gaelica, significa “summer’s end”, fine dell’estate, nota in Irlanda anche come “La Samon”, la festa del Sole. Scopo della festa era, sicuramente, propiziatorio. Si ringraziavano le divinità per il raccolto dei mesi precedenti e si chiedeva loro protezione per i difficili giorni a venire. La terra si preparava al riposo, tutto sembrava morto, ma si sapeva bene che era una morte apparente, un lungo sonno che avrebbe conosciuto poi un fiorente risveglio, un’alba nuova prospera e rigogliosa. La dimensione degli spiriti e quella dei mortali, sempre divisa dallo spazio e dal tempo, si incontravano, secondo la credenza, in questo giorno. Fuori dagli usci si accendevano fiaccole, si lasciavano ciotole di cibo per sfamare le anime che tornavano a far visita ai parenti. Con l’avvento del Cristianesimo, attraverso la conquista di quei territori da parte dei Romani, la Chiesa, che spesso cercò di sradicare i riti ritenuti pagani, si appropriò di questa consuetudine, togliendole gran parte del significato originale e istituendo la festa di Ognissanti, che veniva fino allora festeggiata il 13 maggio, ma conservando il culto dei defunti attraverso la festa dei morti del 2 novembre. Solo i cristiani ortodossi non aderirono e Ognissanti continuò ad essere festeggiata in primavera. Con le migrazioni seguite ad una grande carestia, dall’ Irlanda, la tradizione si spostò negli Stati Uniti, dove prese grandi proporzioni e da dove fu esportata in tutto il mondo prendendo sempre più connotazione puramente consumistica, come, purtroppo, spesso succede anche con tante altre celebrazioni e ricorrenze.

Una curiosità: l’abitudine di intagliare la zucca, che in Irlanda viene chiamata Jack O’Lantern, leggendario personaggio condannato dal diavolo a vagare per il mondo, di notte, alla sola luce di una zucca scavata contenente una candela, è una consuetudine già fiorente in Toscana, Veneto e Friuli. In Veneto, in particolare, si tramanda nei secoli la notte delle Lumère, o Suche Baruche, zucche con fattezze di teschio, che rappresentavano i morti che si credevano uscire, nella notte, dalle tombe, per muoversi in processione verso le case.