di Antonella Pederiva
Mi scopro, a volte,
di rugiada notturna,
variante di sostanza,
indecifrabile creatura
rarefatta di nuvole,
nemmeno più le stesse
dei miei anni migliori.
Nemmeno è più lo stesso
questo cielo appannato
di lacrime morenti
sullo specchio gelido
di una terra che non assorbe.
E a vista d’occhio si espandono
togliendo vita ai fiori,
rubandone la luce,
anima, cuore, intelletto
mentre anche tu, esegeta,
non sai più vedere i segni.
Forse ci resta solo
la rassegnazione?
o ancora abbiamo fiamme
per bruciare i panni sporchi
di quest’umanità in declino?
Sorrido alla mia immagine,
mentre lo spettro sbiadisce;
non è rimasto che bianco,
non c’è null’altro che nero,
sono oramai solo un’idea,
il primo calco e anche l’ultimo
di una pittura Sumi-e.

Breve nota: la pittura Sumi-e è stata introdotta in Giappone dai monaci Zen. Come nella pratica Zen, la realtà viene vista attraverso la sua essenza, in una forma pura e spogliata da ogni orpello.
Antonella Pederiva
dalla mia nuova raccolta “Tra i sogni e la terra. L’altrove”
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