IL FAVOLOSO MONDO DI HANS CHRISTIAN ANDERSEN

Di Antonella Pederiva

HANS CHRISTIAN ANDERSEN foto web

Chi non conosce “La principessa sul pisello”, “L’Acciarino Magico”, “La sirenetta”, “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, “Il brutto anatroccolo“, “La piccola fiammiferaia”, “Il soldatino di stagno”, “La regina delle nevi”? Chi non ha sfogliato con mani bambine queste favole, non ha sognato pensando ai protagonisti di queste storie? La sirenetta innamorata era nel nostro cuore, ci indignava la strega cattiva, ci si stringeva il cuore al patimento del piccolo soldatino e tifavamo per il piccolo anatraccolo emarginato. Tante storie, tante morali, tanti insegnamenti dentro le parole e dietro un nome scritto in prima pagina, Hans Christian Andersen che oggi ricordo nella data della sua morte, 4 agosto 1875. Tanto lontano e tanto attuale, perché se le epoche cambiano, la voglia di sognare, in fondo, resta sempre la stessa, negli occhi dei bimbi resta sempre l’innocenza, quel prezioso dono della vita che la vita si riprende con l’età matura, con le esperienze, che si manta, con gli anni, di cinismo e di disillusione. Un’infanzia povera e difficile non ha impedito ad Andersen di donare gioia, di regalare emozioni e buoni sentimenti, di infondere ottimismo e speranza. Perché, sì, succede, che la vita si dimentichi, talvolta, di esigere il suo credito e conservi cuori puri fino alla morte.