IL SUONO BUONO DI ERMAL A VILLA BERTELLI

Di Antonella Pederiva

Forte dei Marmi, 9 agosto 2022. Arriva sul palco di Villa Bertelli alla solita maniera, accolto da un boato e dall’entusiasmo dei suoi Lupi, i capelli ribelli che gli cadono sul viso, a coprire, quasi, due occhi illuminati dalla luce dei riflettori e dall’amore per la musica, per questo lavoro che non ha scelto, ma da cui è stato scelto per portare allo scoperto la sua natura, il suo sentimento, tutta la sua vita interiore.
Un concerto di Ermal Meta lascia sempre qualcosa dentro, saranno i testi, parole che appartengono al suo vissuto, sicuramente, ma che non facciamo fatica a sentire nostre, che raccontano di lui, ma anche di noi, che ci scavano nel profondo e spianano la via alle nostre emozioni.
Sarà la musica, quello stile tutto suo di muoversi, di conquistare la scena. Non sta mai fermo Ermal sul palco, le note non gli danno tregua, scuotono i suoi riccioli e tutto il suo essere, si impadroniscono del suo corpo e della sua anima. È nato a questo scopo, Ermal, si capisce. Ermal dona musica perché “è” musica.
Puoi dare solo ciò che sei, se non sei non dai, non arrivi, non passi oltre la barriera della pelle per restare, suono buono che disseta ogni fibra del cuore.

“Dicono che il mondo gira solo in senso opposto/ Dicono che prima o poi ritrova il verso giusto/ Dicono che il bene lascia segni sul tuo viso/ Dicono che il lupo perde tutto tranne il vizio/ Dicono che adesso siamo in troppi sulla terra/ Che parlando forte non si sente più la guerra”

“Questo non è buio, sono solo gallerie/ Questa pioggia unisce le tue lacrime e le mie/ So che pure tu senti la voglia di scappare/ O di ritornare/ Sai che soli al mondo non è facile restare/ Che una rivoluzione, pure in due si può iniziare/ Pensa quante volte ci facciamo anche del male/ Ma non ti preoccupare/ Finirà bene”

“Piccola anima/ Che fuggi come se/ Fossi un passero/ Spaventato a morte/ Qualcuno è qui per te/ Se guardi bene ce l’hai di fronte/ Fugge anche lui per non dover scappare/ Se guardi bene ti sto di fronte/ Se parli piano, ti sento forte”

Non è possibile restare indifferenti, non “sentire” un fremito, non farsi coinvolgere emotivamente dalla forza dei suoi versi, non essere grati a questo artista sincero, a questo “non divo” spontaneo, disponibile, reale, a questo uomo che sentiamo uguale a noi, con il suo carico di dolore e di sofferenza, di amore per la vita e di desiderio di riscatto, non è possibile non essergli grati per averci regalato questi momenti di condivisione, di commozione, di gioia e di malinconia, quella dolce che non fa male, che, al contrario, riconcilia con i pensieri. Non è possibile non volergli bene. A concerto terminato, i sorrisi del pubblico che si disperde dicono tutto. Arrivederci Ermal, a “domani e per sempre” e al prossimo concerto…..














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