ITALIAN CHEESE AWARDS. È IL SAN MARTIN IL MIGLIOR SEMI-STAGIONATO D’ITALIA .

GRANDE SUCCESSO PER L’AZIENDA AGRICOLA SAN LORENZO

di Antonella Pederiva.

“Il signor Palomar pensa che in ogni formaggio c’è un pascolo, un cielo, e un segreto diverso tramandato per ognuno da secoli e secoli. Non è questione di scegliere il proprio formaggio, ma d’essere scelti. Perché tra formaggio e cliente, c’è un rapporto reciproco. Ogni formaggio aspetta il suo cliente, si atteggia in modo d’attrarlo, con una sostenutezza o granulosità un po’ altezzosa, o al contrario, sciogliendosi in un arrendevole abbandono.

” Voglio iniziare con questo brano, tratto dal libro “Palomar” di Italo Calvino, il mio articolo a commento di un evento unico nel suo genere e nel panorama italiano, probabilmente mondiale, “Italian Cheese Awards”, l’Oscar dei formaggi, organizzato da Guru Comunicazione, quest’anno con il patrocinio del Comune di Cittadella, bellissima città fortificata nella provincia di Padova, e con la collaborazione della Pro Loco locale. Una manifestazione che, dopo mesi di ricerche, selezioni e degustazioni, porta sul palco, a contendersi l’ambita statuetta, 33 formaggi provenienti dalle diverse regioni italiane. 10 riconoscimenti ad altrettante categorie, più sette premi speciali.

Ad aggiudicarsi il premio, nell’edizione 2021, come miglior formaggio semi-stagionato, è il San Martin, dell’Azienda Agricola San Lorenzo di Ponzone, Alessandria, Piemonte, già miglior formaggio di montagna nell’edizione 2019. Un premio meritato, come d’altronde quello di tutti gli altri vincitori, ma che è la giusta conclusione, o se vogliamo il punto di partenza, del sacrificio di un’intera famiglia. In ogni formaggio c’è un pascolo, un cielo, e un segreto diverso tramandato per ognuno. Lo sa bene Fedele Lauria, casaro, 31 anni appena, dalle cui sapienti mani ha trovato genesi questo formaggio, prodotto con il solo utilizzo della munta del mattino, la cui cagliata viene rotta più volte, salata, pressata in forma, lasciata asciugare per 7 giorni e 7 notti, lasciata stagionare in cantina per 60 giorni, per ottenere una pasta dal sapore complesso e importante, una pasta profumata e delicata che sollecita il palato, scatenando cascate di emozioni sensoriali.

Non è solo, Fedele, nella sua continua ricerca di perfezione, nella sua rielaborazione rispettosa di antiche ricette contadine, a supportarlo e a dargli la possibilità di esprimere la sua creatività, sono i fratelli, Mariangela e Davide, 29 e 23 anni, che lo aiutano nelle necessarie attività quotidiane di allevamento, confezionamento e marketing; alle sue spalle, sostegno e forza, un padre, Francesco, il fautore di tutto, colui che nel 1998 lasciò un lavoro sicuro in Svizzera per partire verso una terra nuova, la sua terra promessa, dove contava di realizzare un sogno. Anni di rinunce, condivise dapprima con la moglie Angelina, e poi con i figli, un amore per la natura, per le capre, trasmesso, è il caso di dirlo, con il primo nutrimento della vita.

Un vecchio casolare ristrutturato, immerso nel verde dei boschi piemontesi, una decina di capre, che con gli anni sono diventate 510, passione, lavoro, unite alla tenacia di resistere anche nei momenti di sconforto, tutto questo è scritto nelle mani esultanti di tre giovani che alzano al cielo una statuetta, ponte e congiunzione verso il futuro. Il miglior formaggio semi-stagionato d’Italia è il loro, ed è il frutto delle giornate trascorse al pascolo nella terra che è diventata la loro patria, quel terreno puro e incontaminato, a 629 metri sul livello del mare, tra Piemonte e Liguria, ricco di biodiversità, che offre agli animali vasta libertà di scelta delle erbe migliori, è il risultato di ore di laboratorio per ottenere un formaggio completamente artigianale e sano, privo di additivi chimici, ottenuto lavorando una materia prima, il latte crudo, che conserva intatte, nel prodotto, tutte le sue proprietà nutritive e gli enzimi naturali così utili al nostro organismo.

Sul palco dell’Italian Cheese Awards, la loro gioia era palese, la commozione palpabile; le lacrime vere, l’emozione, non sono passate inosservate e hanno colpito al cuore anche i conduttori dell’evento, Luca Olivan, direttore di Guru Comunicazione, e Irene Guglielmi, bravissima e sensibile artista e cantante, con all’attivo importanti collaborazioni televisive e musicali, che, oltre a presentare, ha regalato al pubblico presente in sala e in streaming un’interpretazione straordinaria di alcuni brani musicali celebri, tra cui l’indimenticabile “New York, New York”.