LA MUSICA DELL’ESTATE 2020 HA UN NOME, “THE NIGHT” DI DJ AGO TORNA A SORPRESA UNO DEI PROTAGONISTI INDISCUSSI DELLA NOTTE – di Antonella Pederiva –

“Io la notte la ho vissuta e la vivo ancora, forse in maniera minore rispetto a prima ma mi piace attardarmi a fare le ore piccole, prima delle 2 non vado mai a letto. Mi piace la notte, mi piace il buio che ovatta le cose, la luce della luna e delle stelle. È creativa la notte, libera i pensieri, dona positività, ispira le azioni del giorno”. È un Agostino Presta romantico quello che incontro per chiedergli del suo nuovo disco “The Night”, un raffinato ed elegante condensato di musica disco-funk uscito da pochi giorni per l’etichetta italiana K-Noiz di Andrea K Capelletti, in un mix di Joe Mangione e Sandro Puddu, un disco che promette di accendere di ritmo l’estate 2020. Un’estate sicuramente anomala, giocata sul filo della prudenza per i noti problemi legati alla pandemia che ha messo in ginocchio il mondo artistico, che ha bloccato per mesi eventi e concerti ma che non ha fermato la voglia e la volontà di continuare a fare e proporre musica. Agostino Presta, in arte DJ Ago, come tanti altri, ha dovuto cancellare serate e programmi e ritirarsi nella sua casa fiorentina insieme alla famiglia. Un periodo di riflessione dopo un altro stop, quello conseguente al suo trapianto di fegato, che lo ha provato ma che non ha estirpato la sua grinta e il suo coraggio e che ha, al contrario, rafforzato la sua volontà di rimettersi in gioco, di cercare di imporsi in quel mercato discografico che non gli è mai stato congeniale, nonostante i grandi successi del passato, prima di tutti “For You”, disco d’oro nel 1983, un crossover-funk con sonorità taglienti che, insieme a successi come “You Make Me Do It, “Electric Cucaracha”, “Chinese Eyes”, “Computer In My Mind”, “I Want You”, It’s All Right”, ha fatto ballare un’intera generazione e che lo ha consacrato protagonista indiscusso della musica italo dance nel mondo. “E’ una grande gioia essere tornato” mi dice “dopo che ero rimasto nauseato da un ambiente in cui contano più i proventi economici che la qualità del prodotto. Mi bastavano le mie serate, i miei vinili, il pubblico che mi segue e che, in tutti questi anni, non mi ha mai abbandonato. L’incontro con Joe Mangione e Sandro Puddu, però, mi ha fatto cambiare idea. In epoca di lockdown, un’amica comune, Isa della IsaVis Records, ci ha presentati e l’intesa è stata subitanea. Conoscevo Mangione solo artisticamente, sapevo che aveva suonato con importanti artisti e che aveva collaborato come produttore con prestigiosi studi di registrazione ed etichette, che aveva partecipato al Tv show “La sai l’ultima” come musicista/tastierista nella band ufficiale del programma, che era stato tastierista di Zucchero Fornaciari al Festivalbar 1999, che aveva dato vita a varie produzioni e che era impegnato in tanti progetti e collaborazioni con artisti di vario genere, DJ, cantanti, ma personalmente non avevo mai avuto il piacere di incontrarlo. Parlando, ci siamo resi conto di essere entrambi amanti del funky e ci è venuta l’idea di un disco nuovo, che racchiudesse in sé passato e presente della musica soulful e funkness e che strizzasse l’occhio agli anni ’80, qualcosa di sonoramente bello ed accattivante che potesse restare negli annali della musica, che sapesse conquistare giovani e meno giovani. Dobbiamo sfatare il mito che ai ragazzi piaccia solo il trap, la buona musica piace a tutti. In pochissimi giorni “The Night” ha scalato la classifica di Traxsource piazzandosi al ventiduesimo posto”. Mentre parla, Ago scuote la sua folta chioma nera. Nonostante siano passati 46 anni dal suo esordio come Dj, il suo look è rimasto, volutamente, lo stesso. “Non mi sono mai posto il problema di seguire la moda del momento. Nel periodo della convalescenza, dopo l’operazione, ho dovuto indossare per quasi un anno la mascherina per proteggermi da infezioni. A volte mi sentivo a disagio perché molti mi guardavano chiedendosi cosa avessi ma la mia salute era più importante. Ho dovuto rimetterla ora ma è un sacrificio da poco pensando a ciò che ho passato. Il 18 agosto 2020 festeggerò i miei due anni di rinascita, di nuova vita, una vita che voglio vivere con entusiasmo e gioia. Ecco, questo disco è un invito alla gioia, all’allegria sana. Alla mia età fare un disco non è così semplice, soprattutto in Italia. All’estero è differente, nessuno ti chiede la carta d’identità, nessuno bada all’aspetto. In Italia si guarda al commercio; è vergognoso che siano i network a decretare il successo di un brano e non la gente. Ai tempi di “For You”, gli ascoltatori andavano negli stores e compravano i dischi, Già 40 anni fa io facevo il firmadisco, a Roma, a Bologna, a Milano, a Lucca, Firenze, Siena, migliaia di ragazzi a fare la fila. È il pubblico il più grande successo”. Esuberante, coinvolgente, carismatico, Ago porta in sé l’energia di un ragazzino, davvero in lui il detto che l’età è nella testa, trova ragione. “I Paesi che mi seguono son sempre tanti. Ho fatto tre tournèe in California, sono stato in Spagna, Francia, in Germania, ho aperto i concerti di grandi artisti internazionali, come Johnny Hallyday, Samanta Fox, Mc Miker G. e DJ Swen, Fiona Gélin, cantanti che si permettevano di arrivare ai concerti con i loro jet personali, in una discoteca a Duesseldorf prima e dopo di me c’erano George McCrae e i Delegation. Mi sono esibito al Pacha Teatro a Madrid, allo Stadio Charléty a Parigi. “The Night”, all’estero, sta già avendo successo ed è trasmessa in Giappone, Brasile, California, Messico, Argentina, Perù, Bolivia, Venezuela, da grandissimi dj internazionali del calibro di Juan Andres Torres, a Buenos Aires, di Aki ad Osaka, di Leandro Lopes a San Paolo del Brasile”. Gli chiedo cosa si aspetti da “The Night”. “Se andiamo a vedere i miei dischi” risponde “non c’è mai stato, in inglese soprattutto, uno slow del tipo di “Piano Griderò”, il brano scritto a due mani con Gianni Bella. Da “The Night” mi aspetto che la gente si rallegri. La gente ha bisogno di felicità, non di parolacce e di testi che non hanno né capo né coda. “The Night” è già disco lancio in Italia, segno che il prodotto vale. Oggi alla musica mancano autori, manca la voglia di fare cose belle, si ascoltano cose che non appartengono a noi, al nostro mondo, alla gente. Ai ragazzi si propongono cose che esulano dalla musica. Qualche artista, uno su cento, ha anche talento. Il resto è destinato a scomparire, non certo a restare come me per decenni sulla cresta dell’onda. I miei figli, Tommaso di 18 anni e Delia di 14, quando hanno sentito “The Night” mi hanno fatto i complimenti, la figlia di Joe, Giorgia, che ha 10 anni, quando ha sentito il pezzo nello studio di Novate Milanese, ha detto che era veramente bello. Ai nostri figli, dobbiamo dare musica vera, allenare il loro gusto alla bellezza”. “Ma, Ago senza il vinile?” chiedo “Stai scherzando?” risponde rapido “Come faccio a rinnegarmi? Certo che ci sarà! Abbiamo creato una versione short che dura 3 minuti e 35 e una versione lunga che dura 4’50. Da vari artisti in giro per il mondo, faremo fare i remix, raccoglieremo questo materiale e a settembre faremo il vinile. Ago non può non avere il vinile, anche 500 copie, 300 o 100, Limited Edition o numerata ma vinile targato 2020”.

LA MUSICA DELL’ESTATE 2020 HA UN NOME, “THE NIGHT” DI DJ AGO TORNA A SORPRESA UNO DEI PROTAGONISTI INDISCUSSI DELLA NOTTE – di Antonella Pederiva –

“Io la notte la ho vissuta e la vivo ancora, forse in maniera minore rispetto a prima ma mi piace attardarmi a fare le ore piccole, prima delle 2 non vado mai a letto. Mi piace la notte, mi piace il buio che ovatta le cose, la luce della luna e delle stelle. È creativa la notte, libera i pensieri, dona positività, ispira le azioni del giorno”. È un Agostino Presta romantico quello che incontro per chiedergli del suo nuovo disco “The Night”, un raffinato ed elegante condensato di musica disco-funk uscito da pochi giorni per l’etichetta italiana K-Noiz di Andrea K Capelletti, in un mix di Joe Mangione e Sandro Puddu, un disco che promette di accendere di ritmo l’estate 2020. Un’estate sicuramente anomala, giocata sul filo della prudenza per i noti problemi legati alla pandemia che ha messo in ginocchio il mondo artistico, che ha bloccato per mesi eventi e concerti ma che non ha fermato la voglia e la volontà di continuare a fare e proporre musica. Agostino Presta, in arte DJ Ago, come tanti altri, ha dovuto cancellare serate e programmi e ritirarsi nella sua casa fiorentina insieme alla famiglia. Un periodo di riflessione dopo un altro stop, quello conseguente al suo trapianto di fegato, che lo ha provato ma che non ha estirpato la sua grinta e il suo coraggio e che ha, al contrario, rafforzato la sua volontà di rimettersi in gioco, di cercare di imporsi in quel mercato discografico che non gli è mai stato congeniale, nonostante i grandi successi del passato, prima di tutti “For You”, disco d’oro nel 1983, un crossover-funk con sonorità taglienti che, insieme a successi come “You Make Me Do It, “Electric Cucaracha”, “Chinese Eyes”, “Computer In My Mind”, “I Want You”, It’s All Right”, ha fatto ballare un’intera generazione e che lo ha consacrato protagonista indiscusso della musica italo dance nel mondo. “E’ una grande gioia essere tornato” mi dice “dopo che ero rimasto nauseato da un ambiente in cui contano più i proventi economici che la qualità del prodotto. Mi bastavano le mie serate, i miei vinili, il pubblico che mi segue e che, in tutti questi anni, non mi ha mai abbandonato. L’incontro con Joe Mangione e Sandro Puddu, però, mi ha fatto cambiare idea. In epoca di lockdown, un’amica comune, Isa della IsaVis Records, ci ha presentati e l’intesa è stata subitanea. Conoscevo Mangione solo artisticamente, sapevo che aveva suonato con importanti artisti e che aveva collaborato come produttore con prestigiosi studi di registrazione ed etichette, che aveva partecipato al Tv show “La sai l’ultima” come musicista/tastierista nella band ufficiale del programma, che era stato tastierista di Zucchero Fornaciari al Festivalbar 1999, che aveva dato vita a varie produzioni e che era impegnato in tanti progetti e collaborazioni con artisti di vario genere, DJ, cantanti, ma personalmente non avevo mai avuto il piacere di incontrarlo. Parlando, ci siamo resi conto di essere entrambi amanti del funky e ci è venuta l’idea di un disco nuovo, che racchiudesse in sé passato e presente della musica soulful e funkness e che strizzasse l’occhio agli anni ’80, qualcosa di sonoramente bello ed accattivante che potesse restare negli annali della musica, che sapesse conquistare giovani e meno giovani. Dobbiamo sfatare il mito che ai ragazzi piaccia solo il trap, la buona musica piace a tutti. In pochissimi giorni “The Night” ha scalato la classifica di Traxsource piazzandosi al ventiduesimo posto”. Mentre parla, Ago scuote la sua folta chioma nera. Nonostante siano passati 46 anni dal suo esordio come Dj, il suo look è rimasto, volutamente, lo stesso. “Non mi sono mai posto il problema di seguire la moda del momento. Nel periodo della convalescenza, dopo l’operazione, ho dovuto indossare per quasi un anno la mascherina per proteggermi da infezioni. A volte mi sentivo a disagio perché molti mi guardavano chiedendosi cosa avessi ma la mia salute era più importante. Ho dovuto rimetterla ora ma è un sacrificio da poco pensando a ciò che ho passato. Il 18 agosto 2020 festeggerò i miei due anni di rinascita, di nuova vita, una vita che voglio vivere con entusiasmo e gioia. Ecco, questo disco è un invito alla gioia, all’allegria sana. Alla mia età fare un disco non è così semplice, soprattutto in Italia. All’estero è differente, nessuno ti chiede la carta d’identità, nessuno bada all’aspetto. In Italia si guarda al commercio; è vergognoso che siano i network a decretare il successo di un brano e non la gente. Ai tempi di “For You”, gli ascoltatori andavano negli stores e compravano i dischi, Già 40 anni fa io facevo il firmadisco, a Roma, a Bologna, a Milano, a Lucca, Firenze, Siena, migliaia di ragazzi a fare la fila. È il pubblico il più grande successo”. Esuberante, coinvolgente, carismatico, Ago porta in sé l’energia di un ragazzino, davvero in lui il detto che l’età è nella testa, trova ragione. “I Paesi che mi seguono son sempre tanti. Ho fatto tre tournèe in California, sono stato in Spagna, Francia, in Germania, ho aperto i concerti di grandi artisti internazionali, come Johnny Hallyday, Samanta Fox, Mc Miker G. e DJ Swen, Fiona Gélin, cantanti che si permettevano di arrivare ai concerti con i loro jet personali, in una discoteca a Duesseldorf prima e dopo di me c’erano George McCrae e i Delegation. Mi sono esibito al Pacha Teatro a Madrid, allo Stadio Charléty a Parigi. “The Night”, all’estero, sta già avendo successo ed è trasmessa in Giappone, Brasile, California, Messico, Argentina, Perù, Bolivia, Venezuela, da grandissimi dj internazionali del calibro di Juan Andres Torres, a Buenos Aires, di Aki ad Osaka, di Leandro Lopes a San Paolo del Brasile”. Gli chiedo cosa si aspetti da “The Night”. “Se andiamo a vedere i miei dischi” risponde “non c’è mai stato, in inglese soprattutto, uno slow del tipo di “Piano Griderò”, il brano scritto a due mani con Gianni Bella. Da “The Night” mi aspetto che la gente si rallegri. La gente ha bisogno di felicità, non di parolacce e di testi che non hanno né capo né coda. “The Night” è già disco lancio in Italia, segno che il prodotto vale. Oggi alla musica mancano autori, manca la voglia di fare cose belle, si ascoltano cose che non appartengono a noi, al nostro mondo, alla gente. Ai ragazzi si propongono cose che esulano dalla musica. Qualche artista, uno su cento, ha anche talento. Il resto è destinato a scomparire, non certo a restare come me per decenni sulla cresta dell’onda. I miei figli, Tommaso di 18 anni e Delia di 14, quando hanno sentito “The Night” mi hanno fatto i complimenti, la figlia di Joe, Giorgia, che ha 10 anni, quando ha sentito il pezzo nello studio di Novate Milanese, ha detto che era veramente bello. Ai nostri figli, dobbiamo dare musica vera, allenare il loro gusto alla bellezza”. “Ma, Ago senza il vinile?” chiedo “Stai scherzando?” risponde rapido “Come faccio a rinnegarmi? Certo che ci sarà! Abbiamo creato una versione short che dura 3 minuti e 35 e una versione lunga che dura 4’50. Da vari artisti in giro per il mondo, faremo fare i remix, raccoglieremo questo materiale e a settembre faremo il vinile. Ago non può non avere il vinile, anche 500 copie, 300 o 100, Limited Edition o numerata ma vinile targato 2020”.