LA RIVOLUZIONE DI GESÙ

Di Antonella Pederiva

L’Eterno odia queste sei cose, anzi sette sono per lui un abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che versano sangue innocente, il cuore che concepisce progetti malvagi, i piedi che sono veloci nel correre al male, il falso testimone che proferisce menzogne e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

Una riflessione è d’obbligo. Tanto, troppo odio deve dimorare oggi nel cuore dell’Eterno perché questi sei, anzi sette, peccati, dominano il mondo. Ma anche l’odio è contrario all’amore, all’insegnamento di Gesù, Via, Verità e Vita.
Dove l’odio si diffonde non c’è più posto per l’amore. Non c’è più posto per un dialogo che risolva i conflitti.<br>
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Un invito alla rassegnazione al male? Assolutamente no. Gesù, dopotutto, come si vede, è stato il più grande rivoluzionario della Storia, senza colpo ferire. Un invito, piuttosto, a risolvere le controversie senza ricorrere alla violenza, senza sentimenti di vendetta. Un invito alla moderazione, all’uso della diplomazia, che il mondo d’oggi farebbe bene ad accogliere.