LE SENTI COME CHIEDONO REALTÀ. LA POESIA DI SALINAS.

Di Antonella Pederiva

Siamo tutti stanchi di anonimato e siamo tutti feriti da questa nostra nostalgia di materia. Abbiamo tutti un disperato bisogno di abbracci, di un calore che non ci venga dato solo dalle parole di chi amiamo, che sono spesso rassicuranti, certo, ma che non ci trasmettono l’energia della vicinanza, del tocco caldo delle mani. Non abbiamo limiti, non sappiamo il giorno, siamo anime sospese in un tempo irreale che sogna una fine ed un inizio nuovo. Facciamo che questo tempo non vada perduto, facciamone esperienza per comprendere ciò che di prezioso avevamo, che non abbiamo compreso, perché è la notte che ci rivela il giorno, è la pioggia che dà spazio all’arcobaleno, è dalla sofferenza del parto che nasce la vita. Siamo in attesa di rinascere.

Buona domenica con una bellissima poesia:
LE SENTI COME CHIEDONO REALTÀ

di Pedro Salinas, grandissimo poeta spagnolo.

Le senti come chiedono realtà
scarmigliate, feroci,
le ombre che forgiammo insieme
in questo immenso letto di distanze?
Stanche ormai di infinito, di tempo
senza misura, di anonimato,
ferite da una grande nostalgia di materia,
chiedono limiti, giorni, nomi.
Non possono vivere più così: sono alle soglie
della morte delle ombre, che è il nulla.
Accorri, vieni, con me.
Insieme cercheremo per loro
un colore, una data, un petto, un sole.
Che riposino in te, sii tu la loro carne.
Si placherà la loro enorme ansia errante,
mentre noi le stringiamo avidamente
fra i nostri corpi,
dove potranno trovare nutrimento e riposo.
Si assopiranno infine nel nostro sonno
abbracciato, abbracciante. E così,
quando ci separeremo, nutrendoci
solo di ombre, fra lontananze,
esse
avranno ormai ricordi,
avranno un passato di carne ed ossa,
il tempo vissuto dentro di noi.
E il loro tormentato sonno
di ombre sarà, di nuovo, il ritorno
alla corporeità mortale e rosa
dove l’amore inventa il suo infinito.