LUCCHIO. IL LUOGO MAGICO DELLA TOSCANA.

Di Antonella Pederiva

Deriva da “Lucus” (luogo ricco di folti boschi), il nome di questo piccolissimo paese, che sembra un tutt’uno con la natura circostante. Lucchio si nasconde, quasi, alla vista, non vuole creare scompiglio. I muri delle sue case sono fatti della stessa materia dei monti, i tetti sembrano rubini incastonati ad abbellire quel gioiello della creazione che è il panorama toscano. Siamo nel comune di Bagni di Lucca, nella provincia di Lucca, poco distanti però, anche, dal confine pistoiese. Ad accoglierci per primo, è l’allegro scrosciare della fontana, eretta sul luogo dove sgorgava una più antica sorgente naturale, composta da una fonte e da una grande vasca di cui si hanno prime notizie nel 1605. Mentre saliamo verso la rocca, i nostri occhi ritornano bambini, il paesaggio che si delinea è da fiaba. La sensazione è quella di trovarsi in un luogo magico, in cui l’uomo ha saputo entrare senza disturbare, i nostri piedi camminano tra stretti vicoli acciottolati. Eccoci, finalmente, alla rocca. Siamo sulla cima di uno sperone di roccia a strapiombo sul fondovalle del torrente Lima e la visuale da qui è strabiliante. Per la sua particolare posizione strategica probabilmente fu un luogo fortificato dell’Alto Medioevo e anche se le prime notizie documentarie risalgono ad epoca più tardiva, dalle caratteristiche costruttive, possiamo tranquillamente farla risalire ai secoli XI-XII. Per la difficile accessibilità, è molto probabile che l’insediamento sottostante non sia stato spontaneo ma edificato allo scopo di dare rifugio ai militari che la presidiavano, anche se alcune fonti parlano di un insediamento successivo. Questi riferimenti storici non tolgono, però, poesia all’insieme. L’aria d’autunno è fresca, siamo, dopotutto, a 670 metri, ci arriva il profumo dell’erba, del muschio, ci attraversa risvegliando sensazioni di benessere e di pace. Lontani dal brulichìo del traffico e dalla frenesia delle città, ci colmiamo di questo verde rasserenante che ci appaga e ci riporta alle nostre origini di uomini in simbiosi con l’ambiente. Andarsene è quasi doloroso, ci aspetta il fondovalle e la confusione di sempre e ben comprendiamo chi resta, i 33 abitanti di questa favola, che affrontano le difficoltà e i disagi della lontananza dai servizi che i centri urbani offrono. Lucchio è armonia, è riconciliazione, è forza rigeneratrice, è sinfonia di colori, Lucchio è bellezza. Ripartiamo con la promessa di ritornare, non senza aver portato via le immagini per poterle offrire a chi non c’è stato, non senza tentare di trasmettere ad altri le nostre emozioni.