Di Antonella Pederiva
15 gennaio 1929, nasce ad Atlanta, Georgia, Stati Uniti, Martin Luther King.

“Un individuo che infrange una legge che crede ingiusta e che responsabilmente accetta la pena della prigionia per risvegliare la coscienza della comunità riguardo alla sua ingiustizia, in realtà sta esprimendo il più alto rispetto per la legge”, dirà King. “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”, King insegna che ci sono valori che non si possono prescindere. La dignità dell’Uomo non è barattabile, una vita senza dignità è una vita inutile, vuota, sprecata. Nessun governo può essere malvagio senza la malvagia complicità del popolo, senza il silenzio delle persone buone, degli onesti.
“Nonviolenza significa evitare non solo la violenza fisica esterna, ma anche la violenza interna dello spirito. Non solo dobbiamo rifiutarci di sparare a un uomo, ma dobbiamo rifiutarci di odiarlo.”, Martin Luther King insegna che non servono le armi. Un uomo, un popolo può combattere con altri mezzi, con le sue parole, con le azioni, con la coscienza collettiva volta a perseguire pacificamente lo scopo. Il 10 febbraio 1964 viene approvata, finalmente, la legge per i diritti civili che abolisce la discriminazione nei servizi pubblici di ogni genere, alberghi e motel, ristoranti e stadi, teatri, biblioteche pubbliche, nel lavoro e nei sindacati dei lavoratori. Martin Luther King riceve il Nobel per la pace. Ha solo 35 anni di una vita degna di essere stata vissuta. Il 4 aprile 1968 a Memphis, Tennessee, viene ucciso poco prima di andare ad un incontro in una chiesa locale, ma lascia dietro di sé un mondo migliore, una speranza per il futuro. Ispirarsi a Martin Luther King è d’obbligo in ogni tempo, impegnarsi per la Verità è dovere di ogni cittadino di questo pianeta. Il male alberga in ogni epoca, ogni epoca porta con sé il suo bagaglio di tentativi di sopraffazione. Ma è il popolo il fautore della sua Storia, è il popolo che decide la sua sorte. “I have a dream”, anch’io, anche noi, “con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.”