MORIRE È SOLO NON ESSERE VISTO OMAGGIO AL MAESTRO EZIO BOSSO

Di Antonella Pederiva

“La musica ci cambia la vita e ci salva. È una cosa meravigliosa che trascende i confini”, disse un giorno Ezio Bosso. La musica trascende anche i confini della morte, perché il Maestro non è morto e non morirà mai. La sua musica è qui, vola nell’aria, si espande, risuona da casa a casa, varca le frontiere dei paesi e dei cuori, solleva le anime e restituisce i ricordi; il viso sorridente di Ezio, gli occhi vivaci e quella bacchetta che fende l’aria, che imperiosamente ordina le note, dona sospiri agli accordi. Le braccia del Maestro sono ali ora, finalmente libere di volare, in un’altra dimensione, in spazi siderali di eterna bellezza. Il Maestro, però, è anche qui, tra noi, vivo nelle nostre menti, ci guarda sornione e dispensa le sue pillole di saggezza. Nulla si disperde, tutto si ricrea, perché “la morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto. La terra è fatta di cielo. Non ha nido la menzogna. Mai nessuno s’è smarrito. Tutto è verità e passaggio”, come scrisse Pessoa. Mai nessuno si è smarrito, tutto è passaggio, verso quel vivere diverso a cui ognuno di noi è destinato, verso quell’ignoto che temiamo, che le religioni hanno tentato di spiegare. Ma Ezio Bosso è già immortale, come immortali sono tutti i grandi uomini e le grandi donne che, in questa vita, hanno lasciato un segno indelebile della loro venuta. Ezio Bosso vive, più reale che mai e la sua tenacia, la sua ferrea volontà, il suo coraggio, la sua determinazione, la sua gentilezza, il suo pensiero, sono, pari alla sua musica, esempio e colonna sonora della nostra esistenza.