NEVE ..Fiocchi di panna che cadono sulle braccia protese degli alberi

di Antonella Pederiva .

Foto: Antonella Pederiva. Risveglio a Rossano Veneto. 

Nei miei quaderni l’anno è quello dei miei 10 anni. Ero ancora a Feltre e frequentavo l’ultimo anno delle elementari cittadine. Mia madre mi accompagnava ancora a scuola. Il tragitto non era breve, abitavamo vicino alla stazione e la scuola era dal lato opposto, ma, ogni mattina, uscivamo insieme e la sua mano riscaldava la mia nelle fredde giornate d’inverno. Non sentivo freddo. Il dolce calore dell’amore mi avvolgeva. Mamma era faro, fuoco, protezione. Di lì a poco tante cose sarebbero cambiate. Avevo scoperto già la poesia, grazie ad una maestra attenta e sensibile; credo di aver già capito allora che sarebbe stata una parte di me, e mentre i miei stivaletti affondavano nella neve, i miei occhi si perdevano nella luminosità del cielo, nella magia. Quel giorno scrissi due semplici versi. Non sono andati persi e ancora oggi a rileggerli, oggi che questo mio nuovo paese si è imbiancato, ancora oggi mi commuovo al ricordo di quei momenti e di colei che ho tanto amato. (Antonella Pederiva) Emmeavideopoetry.com