da “La metamorfosi del cuore”
di Antonella Pederiva
Non esiste grande ingegno senza follia. E follia è oggi pretendere di scrivere per essere compresi. Follia è provare a portare profondità laddove è superficie. Follia è tentare di portare logos ai dormienti, come ben espresse Eraclito.
Ancora non sei stanco di scrivere parole
mentre parole si ammucchiano in altre carte
e tutte sembrano spaventosamente uguali
e così forzatamente inutili, stracci gettati
a coprire il nulla che fulmineo avanza
a fagocitare il mondo?
Insisti ancora a rigurgitar vocaboli, versi distorti
ricordi d’altri tempi, lo sguardo all’orizzonte dove finiva il mare, a quel punto netto, perentorio, deciso, fine di tutto, inizio di niente, o finalmente vita, finalmente senso?
“Nullum unquam exstitit magnum ingenium sine aliqua dementia”
(Lucius Annaeus Seneca)