OMAGGIO A KAHLIL GIBRAN, PROFETA DELL’AMORE

Di Antonella Pederiva

A 92 anni dalla morte di KAHLIL GIBRAN, vi propongo queste sue poesie e il suo messaggio di amore e di pace universale.
Da “Il profeta”:
Molto ti abbiamo amato.
Ma muto era il nostro amore
e nascosto da veli.
Eppure è un amore che ora grida forte
e ti chiama e vorrebbe rivelarsi davanti a te.
E sempre è avvenuto
che l’amore non conosce la sua profondità
fino all’ora del distacco.
Nato il 6 gennaio 1883 nella città di Bsharri, oggi parte del Libano settentrionale, Gibran visse a lungo negli Stati Uniti e morì a New York il 10 aprile 1931. Pittore, filosofo e teologo, dopo William Shakespeare e Lao Tzu è lo scrittore più letto della storia. “Il Profeta”, la sua opera migliore, fu un successo clamoroso, le sue opere poetiche e narrative sono state tradotte in tutto il mondo e in tutte le lingue.<br>Da “Le parole non dette”:
PREGHIERA CON IL FRATELLO
Sei mio fratello: siamo figli dello stesso spirito universale.
Sei mio simile: siamo prigionieri di due corpi fatti della stessa argilla.
Prendi da me ciò che vuoi, non ruberai se non la parte a cui hai diritto e le cose che ho preso per avidità.
Ti amo quando ti prostri nella tua moschea, quando t’inchini nella tua chiesa, quando preghi nella tua sinagoga.
Tu ed io siamo figli della stessa fede: lo Spirito.
E quelli che vengono posti a capo dei suoi molti rami sono come le dita della mano di una divinità che addita la perfezione dello Spirito.
Ti amo per amore della tua verità, che emerge dalla mente di tutti gli uomini; verità che ora non vedo a causa della mia cecità, ma che ritengo sacra perché appartiene alle cose dello spirito.
La tua verità incontrerà la mia nel mondo che verrà: ecco si fondono l’una con l’altra come il profumo che sale dai fiori, diventano una sola che in sé tutto comprende, immortale nell’immortalità di amore e bellezza.