OMAGGIO AGLI ALUNNI DEL SOLE PER AVER RIEMPITO GLI ANNI DI POESIA.

di Antonella Pederiva .

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È la fine degli anni ’60 quando due fratelli napoletani, Paolo Morelli (pianoforte e voce) e Bruno Morelli (chitarre), provenienti da una famiglia di musicisti, si trasferiscono a Roma in cerca del successo. Nella Capitale incontrano Giulio Leofrigio (batteria) e Giampaolo Borra (basso), nasce così il complesso degli “Alunni del Sole”, nome preso in prestito dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marotta, una band che saprà costruire melodie profonde, mai banali che raccontano amori struggenti, impregnati di romanticismo e di malinconia. La loro popolarità subirà un calo negli anni ’80 per poi riprendere sporadica quota negli anni’ 90, ma la loro storia viene ancora oggi raccontata dai tanti dischi pubblicati e dai tanti riconoscimenti ricevuti nel corso della loro lunga carriera: una vittoria al Festivalbar nel ’78 con Liù, due Telegatti Sorrisi e Canzoni TV ed altrettante vittorie a Vota la Voce (1977-1978), una Maschera d’argento (1979), diversi premi della critica ed il prestigioso Premio Carosone conferito a Napoli nel mese di dicembre 2010. Nel 2013 un infarto spegnerà per sempre il canto di Paolo, la vera e assoluta anima del gruppo, non solo cantante ma l’autore delle musiche e dei testi, colui che passava ore ed ore vicino un pianoforte a ricamare parole, frasi, a cantare la sua vita e la sua Napoli con note e melodie raffinate. Ogni brano una poesia, versi carichi di sentimenti: tristezza, gioia, rimpianto, gioia, disperazione, amore, dolore. “Concerto”, “Liù”, “E mi manchi tanto”, “Jenny”, “Guardi me, guardi lui”, “L’aquilone”, basta leggere i testi delle sue tantissime opere, per rendersi conto del valore letterario in esse contenuto, non solo “canzuncelle”, come da un titolo di un suo successo (‘A canzuncella). Io vorrei farvi leggere questa:

UN’ALTRA POESIA .

Così tornando ti porto un regalo

Quel fondotinta che ti piace sul viso

Ti sveglierò bussando più forte alla tua porta

L’esigenza di starti vicino

È più grande ogni giorno che passa

E mi ritrovo da solo a pensarti troppo spesso

Io ti conosco

Tu mi sembravi quasi un’artista

In quei momenti dolci di malinconia

E ti lasciavo andare sempre via

Invece ora, io vorrei

Sconfiggere con gli occhi, gli occhi tuoi

E domandarti quanto t’amo

Ancora un po’ di più

Ed ora, amore mio, che manca un attimo

Mi fermo a un passo dalla tua porta

A perdonarti tutto in una volta

E un’altra ancora io mi troverò solo con te

A stringerti più forte contro me

A domandarti se mi ami o no

Che strano sentimento

Io ti conosco, t’inventerai un’altra poesia

In un momento dolce di malinconia

Per non lasciarmi andare sempre via

Ed ora, amore mio, che manca un attimo

Mi fermo a un passo dalla tua porta

A perdonarti tutto in una volta

E un’altra ancora proverò

Io che invece non so

Sconfiggere con gli occhi, gli occhi tuoi

E domandarti se mi ami o no

Che strano sentimento

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