RAINER MARIA RILKE E LA RICERCA DELLA VERITÀ

Di Antonella Pederiva

Il 4 dicembre 1875 nasce a Praga, uno dei maggiori poeti di tutti i tempi, Rainer Maria Rilke.

Accostarsi a Rainer Maria Rilke è, sicuramente, avvicinarsi ad un mondo complesso fatto di grandi interrogativi sul ruolo dell’uomo nella società e nella vita, un uomo profondamente spirituale, a tratti, ma anche talmente materiale da distruggere ciò che di bello lo circonda. La sua poetica, che risente spesso dell’influenza del pensiero di Nietzsche, è costantemente rivolta alla ricerca della verità, ad una più intima conoscenza di sé stessi e del mondo, in un rapporto col divino di matrice più terrena, meno distaccata dal contesto quotidiano. Dio è qui, ora, presente in ogni attività umana ed artistica, un Dio fratello, amico, persino un po’ sbadato che Rilke racconta agli adulti perché lo raccontino ai bambini attraverso il suo libro “Geschichten vom lieben Gott”, “Le storie del Buon Dio”. Un Dio padre, dolce e accogliente come scrive nelle sue poesie:

“Non attender che Dio su te discenda e che ti dica: Sono. Senso alcuno non ha quel Dio che afferma l’onnipotenza sua. Sentilo tu, nel soffio ond’ei ti ha colmo da che respiri e sei. Quando, non sai perché, ti avvampa il cuore, è Lui che in te si esprime”.

NON AVER PAURA, SONO IO

Non aver paura, sono io. Non senti

che su te m’infrango con tutti i sensi?

Ha messo ali il mio cuore

e ora vola candido attorno al tuo viso.

Non vedi la mia anima innanzi a te

adorna di silenzio?

E la mia preghiera di maggio

non matura al tuo sguardo come su un albero?

Se sogni, sono il tuo sogno

ma se sei desto sono il tuo volere;

padrone d’ogni splendore

m’inarco, silenzio stellato,

sulla bizzarra città del tempo.

Accostarsi a Rilke è entrare nell’anima vera della poesia, in una pianura sconfinata di bellezza, leggerlo è liberatorio, è predisporre il cuore all’accoglienza.

LA MIA VITA NON È A QUEST’ORA

La mia vita non è quest’ora ripida

che mi vedi scalare in fretta.

Sono un albero innanzi all’orizzonte,

una delle mie molte bocche,

e la prima a chiudersi.

Sono l’attimo tra due suoni

che male s’accordano

perché il suono morte vuole emergere

–Ma nella pausa buia si riconcili

anoentrambi tremando.

E bello resta il canto.

SII PAZIENTE

Sii paziente verso tutto ciò

che è irrisolto nel tuo cuore e…

cerca di amare le domande, che sono simili a

stanze chiuse a chiave e a libri scritti

in una lingua straniera.

Non cercare ora le risposte che non possono esserti date

poiché non saresti capace di convivere con esse.

E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.

Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,

di vivere fino al lontano

giorno in cui avrai la risposta.