SENZA PACE, CRISTO NON RISORGE

Di Antonella Pederiva

fotomontaggio da immagini web

In ogni guerra, in ogni conflitto, in ogni luogo dove gli adulti rivelano la pazzia delle loro menti malate di potere, a pagare il prezzo più grande sono i bambini, la nostra società più bella. Nessuno nasce odiando. Sono i grandi che insegnano ad un bambino ad odiare. I bambini si guardano e si riconoscono, non chiedono nazionalità e passaporti, sono tutti figli dello stesso Padre Celeste, quel Padre che si è immolato, invano, per la redenzione del mondo. Era il 2016, quando scrissi questa poesia. Sugli schermi scorrevano le immagini della vergogna, una bomba in un parco giochi. Disperazione, pianto, dolore. Una visione tremenda. Non l’ultima. Siria, Yemen, Etiopia, Afghanistan, deflagrazioni, ancora occhi impauriti, sguardi increduli. A fine 2021, “Save the Children” presentava il suo sesto rapporto (dati 2020) e scriveva: “nel mondo un bambino su sei, più di 450 milioni di bambini, vive in una zona di conflitto e, tra questi, circa 200 milioni vivono nelle 13 aree di conflitto più letali al mondo. La cifra più alta degli ultimi dieci anni (appena dopo i 208 milioni raggiunti nel 2008), aumentata di circa il 20% rispetto ai 162 milioni dell’anno precedente in parte a causa delle violenze scoppiate in Mozambico e ai conflitti in corso in Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria e Yemen, paesi già gravemente colpiti dalle conseguenze della crisi climatica e con livelli di crisi alimentare potenzialmente letali”. Numeri impressionanti. Un quadro drammatico a cui si aggiunge ora la guerra in Ucraina. Cosa possiamo fare? Essere consapevoli. Non voltarsi di fronte alle ingiustizie e ai soprusi. Essere sempre testimoni e portatori di pace, alzare la testa ed urlare il proprio NO alle guerre. Perché non ci può essere Pasqua, laddove l’Umanità langue, laddove un bimbo soffre e muore.

LAHORE- PASQUA 2016 nel mio libro “Anima d’aquila”

Ti stavo spingendo

più in alto.

Ridevi.

Le tue mani

sfioravano il cielo.

Più in alto mamma,

più in alto!

Era un bel giorno

di sole.

La Pasqua del Dio

che risorge.

La vita che vince

la morte.

D’improvviso il boato.

Il sole non era

più sole.

L’aria sapeva di fumo

e di carne bruciata.

La morte che vince

la vita.L’odio che vince l’amore.

Le tue mani ora

toccano il cielo.

Più in alto mamma,

più in alto!