SIGNORI! RITORNIAMO IN NOI!

Di Antonella Pederiva

Alcune persone, in questi giorni hanno ritenuto doveroso cancellarsi dalla lista degli “amici” del mio profilo fb. Non mi è difficile immaginare che sia per la mia presa di posizione in difesa della libertà di scelta. Badate bene! Non in difesa di pro vaccino o di novax! In difesa di una libertà sancita dal governo, sancita dalla Costituzione e dal Consiglio d’Europa. Signori! Non mi sto inventando nulla! È tutto scritto nero su bianco! Ma accetto serenamente la vostra decisione e la decisione di quanti vorranno seguire questa strada, andandosene. Io non ho mai escluso nessuno per le sue idee, anche se contrarie alle mie, privilegiando sempre il confronto, pur se animato… ma rispetto anche questa vostra libertà di scelta. Sappiate solo che per me, per la mia coscienza, per gli ideali che ho sempre perseguito, una libertà costituzionale è una libertà costituzionale! Nulla può scalfire questa mia certezza, una delle poche certezze che ho. Poco importa se io sia vaccinata o non vaccinata, per convinzione o effettivo impedimento motivato da problemi di salute. Poco importa. Il mio essere intrinseco mi impedisce di assoggettarmi a questo clima discriminatorio che sta mettendo uomo contro uomo, che fomenta l’odio e che divide. Ritorniamo in noi e pensiamo alle conseguenze di simili atteggiamenti. Ho sempre avuto timore del Covid, e chi mi segue veramente, lo sa. Lo ho sempre temuto e rispettato, cercando di proteggere me stessa e i miei cari in tutti i modi possibili. Ho pianto per il dolore dell’umanità e per la perdita di affetti importanti. Neppure per un attimo ho sottovalutato la portata di questa pandemia. Anzi! Le vostre paure sono le mie paure. Lo Stato ha messo a disposizione della collettività un vaccino, avrei tanto voluto che avesse speso uguali risorse, mezzi e fondi, anche nella ricerca di una cura che ci mettesse in condizione di non temere questo nuovo virus, né più né meno come non temiamo gli altri virus che quotidianamente incontriamo sulla nostra via. Ma tant’è, abbiamo il vaccino, anzi più di uno, tanto da avere l’imbarazzo della scelta, se fosse possibile sceglierlo. Abbiamo un vaccino che lo Stato vorrebbe poter rendere obbligatorio senza dover però rispondere delle conseguenze che potrebbe causare, nel caso non rispondesse ai requisiti. Requisiti che ci piacerebbe, che mi piacerebbe enormemente, ci fossero ma che, in realtà, non ci sono, o meglio, ci sono solo in parte. Lo Stato sa bene di non poter garantire questi requisiti, lo ammettono anche i suoi organi sanitari, lo ammette il mondo intero. E allora gioca la carta della divisione, gioca la carta della pubblica condanna, butta il sasso e ritira la mano. Sei libero ma, se scegli diversamente da come voglio io, ti do in pasto alla pubblica condanna morale, ti privo della tua quotidianità, dei tuoi svaghi, ti confino in un’area a te riservata, ché tutti abbiano a farti scontare la tua colpa. No, signori! Io non ci sto. Se il vaccino è veramente la soluzione di questa pandemia, se lo Stato ne è veramente convinto come vuol far credere alla gente, deve smetterla di lanciare anatemi e predicare contro l’ignoranza dei suoi cittadini. Se tutti gli Stati della Terra hanno la convinzione che il vaccino salverà il mondo, gli Stati devono agire attraverso atti concreti, decisioni importanti e risolutive, abbattere le titubanze attraverso prese di posizione responsabili. Io resto in attesa. Difendo, come ho sempre fatto, la legalità, ubbidisco, come ho sempre fatto, alle disposizioni di legge, ma continuo a difendere i diritti e la libertà, ripudiando, come ho sempre fatto, l’ipocrisia.Grazie a chi resta, anche nel confronto. Un abbraccio a voi, Antonella.