STEVE HACKETT STRATOSFERICO AL PISTOIA BLUES

Di Antonella Pederiva

È una Pistoia in festa quella che accoglie Steve Hackett, il leggendario chitarrista dei Genesis, colui che continua a farne rivivere il mito. Hackett arriva in Piazza Duomo nell’ambito del 42esimo Pistoia Blues e in una tappa di “Genesis Revisited – Foxtrot at Fifty + Hackett Highlights”, la tournée che segna il 50esimo anniversario del magnifico Foxtrot del 1972, album che proiettò i Genesis nell’Olimpo del Rock.

Una presenza maestosa, la sua; intorno a lui, un’aura di carismatico talento. Dopo il saluto di rito, rigorosamente in italiano, dopo brani dal suo repertorio, lo spazio siderale e fantascientifico di Watcher Of The Skies, uno dei brani più attesi, nato proprio in Italia, a Napoli, si espande e proietta la piazza in un vortice di note e di suggestioni. Maestrìa, potenza e drammaticità fanno vibrare le corde e lasciano il pubblico a bocca aperta. È un susseguirsi di emozioni, di geometrie musicali che congiungono il passato al presente, in un crescendo continuo di entusiasmo. Steve Hackett, anche stavolta, lascia il segno, un segno forte, marcato, frutto di un passato glorioso e di un percorso artistico incredibile, non solo come Genesis, ma anche come solista. Steve Hackett è stato accompagnato da una band di primo livello: alle tastiere Roger King; alla batteria, percussioni e voce Craig Blundell; al sax, flauto e percussioni Rob Townsend; al basso e chitarra Jonas Reingold; alla voce Nad Sylvan.