Una nuova Rosalba, quella sul palco di piazza Cavallotti, ad Arcidosso, nell’ambito dell’evento “Narrastorie”, ovvero il “Festival del racconto di strada” ideato da Simone Cristicchi. Un’Arisa, che punta meno sull’immagine e più sulla sostanza, che privilegia l’essere piuttosto che l’apparire. Look informale, giacca, maglietta e pantaloni larghi che non mettono in risalto la flessuosità del fisico, che non le rendono giustizia dal punto di vista dell’aspetto, capelli quasi rasati, nessun trucco e nessuna mistificazione. Arisa è sé stessa. A sorpresa, durante le prove, scende dal palco e si avvicina al pubblico, si concede ai fan e ai selfie. Da lei traspare la voglia di non mentire, di proporsi per quella che è, con le sue debolezze e le sue forze. Ci vuole sicuramente coraggio per ammettere i propri lati deboli. I capelli rasati per necessità. Grande forza, la sua, dietro alla sua fragilità. Grande voce, grande padronanza dello strumento. Accompagnata al pianoforte dal Maestro Giuseppe Barbera, Rosalba Pippa, in arte Arisa, dà il meglio di sé e delizia i presenti con un repertorio che va dai brani del suo ultimo album, “Una nuova Rosalba in città”, ai suoi brani più datati, ma sempre emozionanti, sempre bellissimi da ascoltare. “Se non ti piaccio, prova ad amarmi per quello che sono dentro. E prova a fare così con tutte le persone che incontri”, ebbe a dire qualche tempo fa. A noi Arisa piace. Piace per questa sua capacità di non seguire le mode del momento, piace per il suo essere vera, piace perché, al di là di tutto è una grande artista, che ha saputo dimostrare in più circostanze quello che sa fare. Ad Arcidosso non ha deluso, insieme al suo essere donna, ha portato il suo talento, la sua musica, le sue sonorità, i suoi testi mai banali, la sua intelligenza, la sua simpatia.