GIORNATA MONDIALE DEL GATTO

Di Antonella Pederiva

Missy e Joy

Amo i miei gatti. No. Non amo tutti i gatti. Sarebbe come dire, amo tutte le persone del mondo. Non le amo tutte, tutte, in effetti. Qualcuna mi sta decisamente antipatica. Alcune proprio non le sopporto. Potrei dire “amo l’Umanità” ma ancora, credo, non sarebbe corretto. Amo quelle persone meravigliose che la compongono, coloro per cui ancora vale la pena crederci, i fari nella notte, le porte spalancate dietro le quali è bello trovare rifugio. Tutto il resto è baratro, deriva, alienazione e annientamento. Discesa. Amo i miei gatti, non allo stesso modo. L’una è più scaltra, leggermente ruffiana al bisogno, indipendente e sfuggente, enigmatica, infinitamente bisognosa di coccole ma orgogliosa, intransigente. Sotto la scorza credo coltivi moltissimo amore. Ma il suo è un amore contenuto, misurato, aristocratico. L’altro è un libro aperto. I suoi occhi vibrano di riconoscenza e di amore sincero, puro, incondizionato. Ci piace chiamarlo “tontolone”, perché è totalmente privo di capacità di calcolo. Si dona e basta. Nessun enigma. È la personificazione di sé stesso. Pauroso, sì, anche pigro, ma fortissimo e capace di grande sentimento. Non provare a piangere perché lui farà di tutto per asciugarti le lacrime. Amo i miei gatti, perché la famiglia sarebbe povera senza di loro. Le stanze meno allegre, il sonno meno sereno. C’è grande armonia nella creazione, forse ce lo dimentichiamo troppo spesso e vorrei, a volte, avere la capacità di guardarmi con gli occhi degli altri esseri viventi di questo pianeta. Cosa potrebbero scrivere di noi se ne avessero la capacità?