di Antonella Pederiva .

Correva l’anno 2018 quando scrissi questa poesia. Il 2020 era ancora futuro non prossimo e quella infinitesimale presenza chiamata virus doveva ancora far capolino nelle nostre vite, scompigliando le carte e confondendo le idee, sollevando dubbi, ponendo ostacoli e creando caos nelle nostre consolidate abitudini. Lo scorrere lento delle certezze veniva meno e si perdeva nei corpi esanimi, nei lamenti di chi restava a piangerli e nella rabbia di chi si rifiutava di credere, di chi credeva ed aveva paura, di chi si ribellava e di chi pregava. Di chi si rassegnava all’ineluttabile destino di essere umano in lotta contro altro essere, abitante di una Terra composta da tante entità. Non più dominatore incontrastato ma, per una volta, sbigottita preda.
ANALISI DEL PENSIERO
Da dove arrivi?
Combinazione chimica
di elementi
o soffio di Dio?
Ignoranza di sé stesso,
l’essere superiore,
il dominatore, il manipolatore
dei geni,
il trasformatore
non ha coscienza
di chi sia.
E basta un nulla,
un click,
un arresto in catena
di montaggio,
un intoppo
di programmazione,
un alito di vento,
perché il sacco
inesorabilmente
ricada su di sé.
(Antonella Pederiva)