E come ogni anno, Covid o non Covid, si inizia con organico ridotto. Alla fatidica data, come ogni anno, le cattedre restano vuote e desolate in attesa di venire occupate da professori provvisori che accompagneranno i ragazzi per, magari, un anno in attesa di essere poi, probabilmente, sostituiti. Figure professionali competenti per bimbi e ragazzi con disabilità fisiche e cognitive non sono state mai concepite. Si tappano i buchi con chi c’è, c’è e se non ha esperienza poco importa. Nelle scuole-parcheggio la qualità conta poco e gli insegnanti preparati e coscienziosi sgobbano anche per gli incompetenti. Giacché non se ne fa e non se n’è mai fatta una questione meritocratica. Si va a punteggio, non a curriculum, ora come nel secolo scorso. Lo studente deve sempre sperare di essere tra quelli che hanno fortuna. Già, fortuna. Ce ne serve parecchia quest’anno.