dal mio libro “Fiore di Loto”
Di Antonella Pederiva
Questa pesantezza
che mi cade
addosso,
questo nodo
che mi serra
il cuore.
Tutto è cambiato,
eppure poco,
o nulla,
sono lo stesso
seme.
Cresciuto in terra
desolata.
Sepolto e poi
disperso.
Qual è il ruolo della poesia oggi? A cosa serve “seminar parole”? Piantare semi di versi, espressione di noi stessi proiettati verso il mondo? Questo mondo sempre più povero di sentimento e sempre più cinico ha sempre più bisogno di poeti, ma poeti veri, non di scribacchini in cerca di una gloria effimera e sociale. Il poeta non scrive poesia, il poeta la vive, la cerca in sé, la sa riconoscere. Il poeta è poeta anche senza scrivere di poesia. (Antonella Pederiva)
“Il volume del canto mi innamora: come vorrei io invadere la terra con i miei carmi e che tremasse tutta sotto la poesia della canzone.Io semino parole, sono accorta seminatrice delle magre zolle e pur qualcuno si alza ad ascoltarmi, uno che il canto l’ha nel cuore chiuso e che per tratti a me svolge la spola della gaudente fantasia.”
(“Il volume del mio canto”, da “Vuoto d’amore” di Alda Merini)