Antonella Pederiva
Per comporre una buona poesia, non basta avere a disposizione tutte le parole del vocabolario. Ci vuole quel qualcosa in più, quella fiammella di intuito, ispirazione e talento che riesca a disporle sulla carta in un ordine che crei emozione, che le elevi da semplice strumento a opera d’arte. La stessa cosa avviene per le immagini. Non è sufficiente avere una carrellata di fotogrammi per creare capolavori. La tecnologia oggi semplifica molto la vita a chi vuole costruire videos, numerosi sono i programmi di montaggio che raccolgono spezzoni e li assemblano a formare buoni prodotti da distribuire al pubblico. Ma come nella pittura, nella scultura, nella scrittura e in tutti i vari ambiti della creatività, i critici attenti e gli addetti ai lavori, notano subito la differenza tra il banale, lo scontato, il passabile, il pregevole e il sublime. Molti profani potrebbero accusarmi di ruffianesimo o di interesse, visto che Marco Bartolomei è legato a me da un connubio professionale che dura ormai da tre anni. Nulla di tutto ciò, e chi mi conosce bene sa quanto poco condizionabile io sia nei miei giudizi. Ciò che veramente penso, dopo aver visto come lavora Marco, è che professionisti come lui, o meglio, artisti come lui, ne siano rimasti pochi e questo video, a me dedicato, lo dimostra. Una raccolta, questa, di momenti salienti della mia carriera giornalistica e letteraria che conserverò gelosamente come un dono inaspettato, una pietra preziosa dal valore inestimabile da mostrare con orgoglio.