DOMENICA DELLE PALME.IL DESTINO CICLICO DI CRISTO.

Di Antonella Pederiva

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Se ancora qualcuno di voi si chiede perché la domenica delle Palme si chiami così, mentre in realtà il ramoscello benedetto sia di ulivo, la spiegazione è semplice.La celebrazione di oggi ci rimanda alla festività ebraica di Sukkot, la “festa delle Capanne”. In questa occasione era consuetudine, per i fedeli che arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e che salivano al tempio in processione, portare con sé il lulav, un mazzetto composto dai rami di tre alberi, la palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera e il salice (albero ricco di simbologie per le diverse culture, ma ne parleremo un’altra volta), la cui forma delle foglie rimandava alla bocca chiusa dei fedeli, in silenzio di fronte a Dio. In occidente questi tre elementi, difficili da reperire, furono sostituiti con l’ulivo, pianta molto più diffusa.Iulav o ulivo, il significato di questa giornata è chiaro, PACE, ed è un significato che assume particolare importanza in questi giorni decisivi per il futuro dell’Umanità.Il Messia si è rivelato al popolo, ma il popolo, dopo averlo osannato, davanti al governatore Pilato, lo rinnega, preferendogli Barabba. Il popolo, alla pace, preferisce la forza delle armi. Proprio come succede oggi. La Storia si ripete, la ciclicità è una costante. Cristo morirà ancora.